20 febbraio 2012

Ciao a tutti voi, da stasera potete seguirmi sul mio nuovo blog Tammy-stlucia.blogspot.com, cliccate sul link alla vostra destra e....buon nuovo viaggio!

15 febbraio 2012

Un ringraziamento speciale

Il viaggio è terminato ed è ora di salutarvi, ma non è un addio ma un arrivederci e prima di salutarvi vorrei ringraziare in modo speciale una persona altrettanto speciale.
Un particolare ringraziamento va al mio caro amico Luca "Buba", fedele e instancabile paziente compagno di viaggio che mi ha acompagnata in questa avventura nel Puravida.
Colui che mi è stato vicino nei momenti difficili e che ha condiviso con me così tanta felicità.

Grazie Lu, ti voglio bene.

Tata

22 Novembre 2008 Torino



22 Novembre 2008 Torino



Eccomi qui, stordita ma felice . Sono tornata tornata da un lungo viaggio fuori e dentro me.
Sono  tornata dai miei nipotini, dalla  mia adorata e amata nonnina, dal mio micione Willy, da tutti i miei cari e tutti i miei amici.
Questo viaggio mi ha fatto capire molte cose, mi ha fatto apprezzare la nostalgia di persone per me importanti, ho sperimentato la paura di non farcela e allo stesso tempo la vittoria per il traguardo raggiunto. Ho provato tristezza e smarrimento ogni qual volta incontravo uno sguardo estraneo, ho assaggiato la felicità nel suo stato più puro e ho provato profonda vergogna davanti a realtà più forti e difficili della mia.
Ho raggiunto, o almeno credo di averlo fatto, uno stato di pace talmente potente da illuminare la mia stessa anima.
Ho osservato con le orecchie e ascoltato con gli occhi, ho imparato con molta fatica, ad assaggiare la vita senza avidità, aspettando con pazienza e naturalezza, il momento giusto.
Ho avuto la grande fortuna di incontrare persone splendide, custodi sconosciuti di una fonte di vita irrinunciabile. L’umiltà!
Ne ho sentito il suono della natura e osservato con attenzione le sue innumerevoli forme.
Ho condiviso emozioni che il mio cuore si rifiutava di provare, ho ascoltato la voce della luna e sono stata accarezzata dalla brezza dell’oceano. Le mie mani hanno stretto altre mani e le mie braccia hanno ricevuto abbracci.
I miei occhi si sono commossi spesso davanti a tanta bellezza e i sussulti della mia anima mi hanno ricordato di essere viva e parte iportante in questo mondo.
Questo viaggio mi ha arricchita di esperienze importanti, ho ritrovato un equilibrio ma solo dopo averlo perduto.
Il mio patrimonio affettivo era dato per scontato e rischiava la perdita di intensità, la vita frenetica mi aveva distratto dalle mie vere necessità. Allontanandomi dalla comodità delle mura di casa mia, ho ritrovato il contatto la vita che mi circonda.
Il superfluo rovina l’esistenza delle persone, il troppo benessere altera gli equilibri della vita reale. E' proprio vero, che " l' essenziale è invisibile agli occhi" e che si sono emozioni così forti che porterai dentro di te per tutta la vita.
In questa terra illuminata dal sole, tutti vivono come possono e quando gli domandi come stanno, loro ti rispondono PURAVIDA.
Non è il suono della parola o la frequenza con la quale è pronunciata, ma l’energia che sprigiona ogni volta che viene pronunciata.Il suono della sua frase è seguito dallo sguardo fiero e dal sorriso disarmante che le persone del Costarica possiedono. La tua sicurezza vacilla e il cuore ha un sussulto, ti senti quasi indegno di quel sorriso, incapace di crearne uno di eguale intensità e il contatto spirituale diventa quasi fisico.

Eppure è una semplice parola PURAVIDA.
Vivere con semplicità o meglio semplicemente vivere.
Un pasto caldo un tetto sulla testa, un lavoro onesto e una famiglia con tanti bimbi che rallegrano il focolare domestico e allietano le giornate.
Ci si può sentire a casa anche se lontani perché la propria casa è dove sta il cuore. Niente di più vero. Essere umili e prendere la vita con positività e rispetto.
Ho sperimentato personalmente che più ti opponi alla corrente e più fai fatica.
Seguire la corrente mi ha portato qui, non so come e perché, ma sono contenta e felice di averlo fatto.
Mia nonna ha sempre avuto ragione, vivere è così semplice.



Grazie Costarica, grazie di tutto, della tua semplicità e umanità.
Non sarà più la stessa cosa d’ora in poi, un pezzetto del mio cuore l’ho lasciato lì, tra uno scoglio e una palma, tra un sorriso e una farfalla, tra la voglia di vivere e quella di tornare.




PuraVida

Ora dagli tu un significato.


Tamara

21 Novembre 2008 S.Josè- Madrid / Madrid- Torino


21 Novembre 2008 S. Josè/ Madrid



Guardo fuori dal finestrino e la luce è accecante, le stelle hanno lascito il posto al sole, il panorama è bellissimo ed io mi sento meglio.
Siamo ancora sull’oceano e davanti a me l’orizzonte è azzurro e posso quasi vedere la curva del mondo.
Osservando l’ala dell’aereo, sembra di essere fermi, tutto si muove lentamente.
Buongiorno nuovo giorno, tra poco atterreremo a Madrid e si cambierà nuovamente l’ora. Sono passate le 10 del mattino, ora italiana e stiamo sorvolando il Portogallo, arriva la colazione, non ho molta fame ma una bella tazza di te con fette biscottate ci vuole proprio.
Tra mezzora atterriamo a Madrid, la coda in bagno è chilometrica mi metto in coda che è meglio.
Se penso che il nostro scalo a Madrid durerà quattro ore, mi viene male.
Alle 11.20 atterriamo a Madrid e dopo i consueti controlli alle 13.50 ci infiliamo nella metro sotterranea che ci porterà all’imbarco per Caselle.









21 Novembre  2008 Madrid/Torino


Pranzo con panino crudo e formaggio e una birra 7euro!
Siamo a casa e si vede….
Dopo due passi tra le boutique interne, il gate K ci attende.
Il nostro volo non c’è ancora sui tabelloni e stanchi morti ci sediamo sulle panchine con la speranza di restare svegli.Imbarco previsto per le 15.50, sono appena le 14.30.

Il gate K98 inizia ad animarsi, imbarco imminente, il nostro aereo sembra un pullman con le ali, come quello dell’andata. Fra tre ore i miei piedi toccheranno suolo italiano, sono stanchissima, devo assolutamente dormire un po’. Sono le 16.35 si sale a bordo e alle 16.50 sono nuovamente tra le nuvole.Arriva lo spuntino a base di panino con salame e succo d’arancia.
Niente riposo, qualche turbolenza ma sono troppo stanca per preoccuparmi.
Credo di aver dormito ma non so quanto, guardo fuori dal finestrino e vedo in lontananza delle lucine sparse qua e là. Il capitano rompe il silenzio annunciando il sorvolo di Torino Caselle, sono le 17.45, tra mezzora atterreremo a Torino.
Le luci si avvicinano sembra più e l’emozione mi prende all’improvviso.
Mi scendono le lacrime, sono felice, sono a casa!
Si riaccendono le luci  dell'aereo e mi asciugo in fretta gli occhi, qui a Torino è inverno e fuori ci sarà un’aria gelida. L’aereo atterra, un tuffo al cuore, mi sembra di essere stata via una vita.
Scendo dall’aereo, mi volto un istante e mi rivedo nell’attimo in cui sono partita. Ripenso alla puravida e a quel mondo così lontano e mi chiedo se un giorno sarò così fortunata da ritornarci.
Le luci di Torino mi aspettano, i piedi camminano da soli verso il posto a me più famigliare.
Sono tornata! Sono a casa..








20 Novembre 2008 Ultimo giorno a S. Josè


20 Novembre 2008  Ultimo giorno a S. Josè


Sono le 7 del mattino, risveglio nervoso, pensiero fisso, oggi si torna a casa.
Va bene, mi tiro su, mi stiracchio un po’, doccia e alle dieci colazione.
Ho pagato il conto dell’Hotel 57.200 colones.
La stanza la dobbiamo lasciare alle 12.00, ma sono così gentili da farci rimanere nel salottino dell’hotel fino alle 13.00.
Il  volo per Madrid parte alle 17.57 e alle 13.00 abbiamo prenotato un taxi per l’aereoporto. Manca davvero poco e una volta preparati gli zaini, liberiamo la stanza come promesso.
I pensieri mi rapiscono e nella mia mente iniziano a passare veloci tutti i bei momenti di questo viaggio. Neanche la tv mi distrae neppure il meteo italiano.Sono le 13 e il taxi ancora non si vede. Passata mezzora Ismaele decidere di chiamare il taxista per capire cosa fosse successo e ....
Incredibile, si era dimenticato di noi!
Anche Ismaele ci resta male e chiama subito un' altro taxi. Desolata per l'accaduto ci offre 20$ per pagare il taxi ed io rimango stupita da così tanta onestà e pprofessionalità. Inutile dire di no, vuole contribuire al pagamento e alla fine non si può proprio rifiutare.
La saluto e l'abbraccio e questa volta è davvero ora, il taxi è fuori che aspetta, direzione aeroporto.
L’autista si chiama Riccardo e sembra essere deciso a non farci sconti sulla tratta ma 22 $ vanno  bene lo stesso, anche se un po’ caro.
Ha parlato tutto il tragitto, un ragazzo simpatico, colleziona monete e i nostri euro non li aveva mai visti. Gli ho regalato un paio di monete e lui le ha gradite molto.
Dopo mezzora siamo in aeroporto, salutiamo Riccardo e ci dirigiamo al check-in.
Facciamo impacchettare i nostri zaini e paghiamo le tasse aeroportuali.
Ci aspetta il mastino del controllo passaporti. Mi viene già da ridere.
Ci fanno togliere le scarpe e ci controllano scrupolosamente e una volta finito, finalmente andiamo a mangiare qualcosa.
Di nuovo Burger King ma a prezzi elevatissimi, un menù medio 10$!
Dopo il lauto pranzo, ci accomodiamo nell’immensa sala d’aspetto e di fronte a noi ci sono un gruppo di musicisti folk, tutti credo sulla trentina.
Mi piace la loro musica e poi usano come gran cassa un valigione.



Al fondo invece c’è un altro gruppo di musicisti ma religiosi, tipo missionari.
Sembra una gara all’ultima nota, il sacro contro il profano.
L’attesa è lunga spero di farcela senza uccidere nessuno.
Manca un’ora all’imbarco, tra mezzora inizieranno i controlli e spero di fare in fretta.
E’ ora,  tutti in fila, ci hanno fatto aprire i bagagli a mano ma per fortuna la maschera l’ha fatta passare senza storie, mi incammino verso l'aereo attraverso il "tubo" e ho un nodo in gola, guardo fuori e sento che questo posto mi manca già!
Sono le 17.57, il capitano ci informa che il volo durerà approssimativamente dieci ore e dieci minuti. Stesse hostess stagionate, stesso aereo, solo meno scassato di quello dell’andata.
L’aereo decolla alle diciotto e dieci esatte.
S. Josè dall’alto è meravigliosa, milioni di lucine che brillan, resto in silenzio e provo a distrarmi un pò. Ecco il carellino della cena,il menù prevede pollo con verdure, purè di patate formaggino e merendina. Stesso menù dell’andata, ora vedo se riesco a dormire un po’.
Siamo in viaggio già da sette ore se tutto va bene, ne mancano solo più tre.
Il volo è stato tranquillo, ma io non riesco a riposare.
Le ho provate tutte ma niente, i sedili sono scomodi ed io sono particolarmente agitata.
In giro per i corridoi c’è molta gente che passeggia, bevo un po’ di te caldo e fuori nel frattempo si è fatta l’alba.

19 Novembre 2008 S.Josè ultima notte


19  Novembre  2008  S. José ultima notte



Stamane alle 6 AM  sveglia come un grillo!!
Do un’occhiata fuori e il cielo è grigio e piove.Colazione veloce con caffè e due fette di pane con burro e marmellata, la malinconia inizia a farsi sentire ma non ci voglio pensare.
Torno in stanza, e dopo aver messo un in ordine tutte le mie cose, mi godo un po’ di tv.
I canali sono tutti stranieri, ma riesco a guardare e a comprendere un documentario che parla dell'Isola di Coco. Purtroppo le acque protette che circondano l'isola , nonostante siano protette, gli squali martello vengono cacciati senza pietà per le loro pinne da pescatori senza scrupoli.
Ho assistito a scene terribili dove, una volta tagliate le pinne, vengono rilasciati in mare a morire..
Ma io mi domando e dico.....ma la zuppa miracolosa non potete farvela con le ...BIIIIIPPPPPPPPPPPP vostre??????
Dev'essere un posto incantevole e so che è a due giorni di navigazione dalla costa sud del Costarica e per accedervi ci vogliono permessi speciali.
Nel frattempo tra uno zapping e l'altro, il mio stomaco inizia e brontolare e siccome sono le 12 pm
si torna da Rostipollo a fare un bel pranzo a base di pollo allo spiedo.
Questa volta ho provato una buonissima l’insalata di pollo con funghi e guacamole, ovviamente accompagnata dalla solita Imperial ghiacciata. Circa 4$ a testa se non ricordo male, ma sono gli ultimi giorni ed io incomincio a perdere i colpi.
Eccoci  nuovamente nelle strade di S. José  per andare a salutare Marianella. Prorompente donna con spiccatissimo senso degli affari. Gestisce un negozio di souvenir nella strada principale della capitale e non comprare qualcosa da lei è impensabile.
E’ talmente brava nel suo lavoro che alla fine cedi per sfinimento, per carità, una persona brava e disponibile, ma si sa, gli affari sono affari.
A un certo punto ci chiede se avevamo sentito il terremoto ieri sera alle 23.30....
Terremoto??? Assolutamente no!
Lei scoppia a ridere e ci dice che l’intensità del sisma è stata di 6.9!
Finisce dicendo che forse eravamo talmente stanchi da non sentire nulla. 
Dpo aver comprato gli ultimi souvenir abbraccio con un pò di magone anche lei e un bel Puravida non ce lo toglie nessuno.
Quando qui sono le dieci di sera, in Italia sono le 5 del mattino e ora qui sono le 3 del pomeriggio e domani a quest’ora staremo facendo le carte d’imbarco per l’Italia.
Meno male che il viaggio di ritorno sarà di notte, così mi addormento qui e mi risveglio a Madrid. Salutiamo la nostra procace amica e torniamo in hotel.
Dopo un pomeriggio passato davanti alla tv a guardare CSI e National Geographic, tutto rigorosamente in Spagnolo, ci prepariamo per la cena.
Decidiamo di andare nel locale consigliatoci da Kevin, Soda Creolita, dove il titolare ci confessa di avere il desiderio, un giorno, di visitare Venezia e Firenze. Devo dire che al momento sono le citta più gettonate dai costaricensi, gli dico che sono città meravigliose, ma mai come questa bellissima terra. Il locale è grazioso e rimane proprio vicino al negozio delle maschere. I tavoli ben  disposti e l'arredamento un pò vecchiotto ma ordinato e pulito. Ordiniamo panini con carne, contorno di patate e due corona belle fresche.
Il conto è di 7000 colones, ritiriamo la nostra cena take away, troppo stanchi per stare in giro stasera e una volta rientrati in Hotel scambio due parole con Petronio e ne approfitto per ringraziare e salutare anche lui. Fuori, mi accorgo che si è alzato un vento fortissimo e la temperatura è calata molto rispetto al nostro primo arrivo. Poi penso che tra un po’ è Natale…. e chissà perchè mi senbra tutto normale.
Cena sostanziosa e poca tv, condiscono la mia serata e poco dopo crollo tra le braccia di Morfeo.





Anche questa è S.Josè ....

Cartelli stradali











Queste torte sono vere!

Venditore di gelati

14 febbraio 2012

18 Novembre 2008 La Fortuna- S. Josè


18 Novembre  2008 La Fortuna/ S. José


Stamattina era davvero impossibile dormire un po’ di più, il cantiere si è svegliato molto presto. Poco male, alle 8.00 PM arriva il bus che ci riporterà nella capitale.
Tutto pronto, si parte, il nostro autista si chiama Alessandro e durante il tragitto mi dice che non è del Costarica ma che è nato a Cuba.
La prima parte del viaggio è stata un po’ faticosa a causa della strada piena di curve e la guida sportivissima di Alesandro, poi la pioggia completava il quadretto.
Dopo un’ora e mezza, facciamo mezzora di pausa in una soda piccola ai bordi della strada. Colazione con caffè e torta di…. Non lo so ma molto buona.
Arriviamo a S. José per le 11.30 e Alesandro ci lascia come richiesto davanti all’Hotel Hemingway Inn. Me lo ricordo questo Hotel, ci passavamo davanti i primi giorni  per raggiungere il centro.Molto caratteristico e il suo stile è proprio lo stesso dello scrittore di Moby Dich!

 

 Questo posto è così incantevole che voglio dedicargli una foto gallery.
  

Troviamo ad accoglierci Ismala, una ragazza sorridente dalla voce squillante che ci  conferma il prezzo di 45$ a persona per due notti.Ci accompagna nella stanza e aprendo la porta non crediamo ai nostri occhi. E’ enorme! Due stanze con letti enormi e tavolino con sedie.In sostanza una suite! Chiedo se per caso c’era stato un errore di comprensione (probabile, visto la stanchezza e lo spagnolo improvvisato) e lei con un candido sorriso mi riconferma il prezzo!Che figata e quanto spazio!Questa volta ci sistemiamo con calma e se vogliamo, anche con un pò di tristezza. Ultimo giorno in questo paese meraviglioso.....Scrivo un paio di cartoline e sistemo lo zaino,è già ora di pranzo e allora via per l'ultima volta tra le strade di S.Josè. Sono rimasrte le ultime cose da fare di andare in aeroporto e tra queste, tornare nel fantastico negozio di Kevin e acquistare quella splendida maschera Boruca che avevo visto una settimana fa. Kevin ha trentacinque anni ed è stato molto disponibile al nostro primo arrivo nella capitale, un ragazzo dagli ochhi vispi e con un grande amore per il suo lavoro. Ricordo il primo giorno che nella capitale e ricordo molto bene il fascino che emanano queste maschere e il racconto dettagliato e la loro storia, infatti  la tribù Buruca popola le foreste più sperdute della Costarica e di preciso nella riserva indigena di Terraba a sud della capitale, dove  da un unico pezzo di tronco,viene intagliata una sola maschera. Sono tutti  pezzi unici e nel suo negozio ce ne sono esposte molte e di bellissime.
Kevin ci ha spiegato che lui acquista direttamente dal villaggio e una parte del ricavato va proprio alle famiglie di questi artigiani. Ogni maschera ha un suo significato e ognuna di esse ha un nome e un utilizzo specifico. Peccato che il tempo è stato poco e di non aver potuto visitare la tribù, chissà magari un giorno...
Ho acquistate due maschere piccole,una è proprio quella della quale mi ero innamorata il primo giorno, l'altra mi ha affascinato per il suo nome. Una è un viso di indigeno contornato di orchidee e nell'altra è raffiguratoun "Diablo", una specie di guardiano. Spero mi portino un po’ di Costarica nella mia casetta a Torino.








La mia Buruca

El Diablo
 Salutiamo con un abbraccio il nostro amico irlandese che ci consiglia, per la cena un localino proprio vicino al suo negozio. Si chiama Soda Creolita, locale pulito e conveniente. Per il momento è ancora ora di pranzo e ci dirigiamo da MacDonald’s.
Abbiamo le cartoline ma non i francobolli e se pensavamo fosse una cosa semplice da trovare beh ci sbagliavamo di grosso.
Abbiamo girato la capitale in largo e in lungo e finalmente sbuchiamo davanti all’ufficio postale!
Non sono come i nostri sportellini, qui è un palazzo! Ho acquistato dei francobolli come ricordo e poi chissà, magari tra qualche anno varranno una fortuna.
Per il momento, il mio piccolo investimento mi è costato 500 colones.
Sono stanchissima, scendo da Ismala per chiedergli un asciuga capelli ma trovo Petronio, allegro ragazzo tuttofare che, gentilmente mi da (sotto cauzione) il mio secator de pelo. Questa scena mi sembra di averla già vissuta…
Qui in Costarica, gli asciuga capelli sono più rari dei diamanti…strano vero?
Doccia calda e pomeriggio sotto le coperte, tiro fuori il naso solo per la cena take away a base di riso con gamberi in una porzione abbondante. Ora va decisamente meglio.
Appoggio la testa sul cuscino e il sonno mi rapisce subito.
Buonanotte S. Josè.

17 Novembre 2008 La Fortuna


17  Novembre 2008 La Fortuna



Sveglia presto anche stamattina.
In tutto la Costarica, la gente si alza all’alba e comincia a lavorare di buona ora.
Vicino alla stanza, infatti, c’è un piccolo cantiere e non appena sorge il sole e arrivano le prime luci, gli operai iniziano a martellare, avvitare, tranciare, trapanare….
Colazione in un localino piccino visto ieri durante la passeggiata con caffè americano e un tortino al cioccolato,un po’ caruccio 4600 colones, ma il dolce era buonissimo.
Questa città è davvero bella, giardini botanici perfetti, numerose costruzioni caratteristiche, taxi completamente rossi e il Sig. Vulcano all'orizzonte!!! Mi affretto a fare gli ultimi acquisti di souvenir e dopo un pasto veloce al Burger King ci infiliamo su di un taxi e via, verso le tanto desiderate terme di Baldì.
Costo del taxi 4000 colones andata e ritorno, la contrattazione non è stata dura, e siccome il ritorno a piedi dopo una giornata alle terme rovinerebbe l'incanto, un pò di extra si possono accettare.
L' ingresso delle terme è incantevole e dopo aver pagato l’ingresso e consegnato i braccialetti  siamo entrati nella maestosa struttura.
Le terme sono splendide e le vasche enormi. Peccato però per la musica disco un po’ altina. L’acqua è caldissima e rilassarsi è un piacere.
Sembra un villaggio acquatico, vasche idromassaggio, cascate immense altre vasche hanno acqua 

calda, caldissima o fredda ghiacciata.
Tra una vasca e l’altra poi, partono dei sentierini con siepi e piante con fiori stupendi tra i quali senti e vedi svolazzare piccoli uccellini e numerosi colibrì.
Alla fine di questi sentierini, tra fontane e panchine, si arriva alla vasca più alta.
Una meraviglia, dentro l’acqua ci sono sdrai in pietra a filo d’acqua e se non fosse per il cantiere a cielo aperto, il panorama sarebbe mozzafiato.
Scendendo verso valle invece, un’altra mega vasca con due scivoli.
Ho rischiato la pelle a scender da quei cosi. Sono così ripidi che al contatto co l’acqua tra un po’ mi polverizza il costume!
La vasca che ho gradito di più è stata quella con il bancone del bar sommerso dall'acqua.
Comodamente seduta e immersa nell’acqua fino alla schiena si potevano assaporare cocktail di frutta. Un po’ troppo cari per le mie tasche e visto che il barman se ne era accorto, gentilmente mi hanno regalato una banana.
Non so bene se voleva dirmi qualcosa con quel dono, ma ho ringraziato e poi ho cambiato vasca.
La pioggia si alterna a lieve brezza ed è una vera goduria immersi nell’acqua calda.
Avrei voluto trasferirmi lì, ma dopo ben cinque ore di ammollo, ci siamo cambiati e siamo andati verso l’uscita.
Dentro la struttura termale, c’era un piccolo bazar di souvenir, un po’ caruccio come prezzi, ma ho avuto il piacere di far la conoscenza di una bravissima ragazza.
Rosybel è il suo nome, fotografa per passione, mi ha raccontato che il suo più bel soggetto da fotografare era proprio il Sig. Volcán Arenal. Mi ha promesso che tramite MSN mi manderà qualche scatto senza nuvole.
Spero di mantenere i contatti con lei è stata gentilissima, come molti in questo mio fantastico viaggio. Chiamiamo il nostro caro taxista dell’andata e ritorniamo verso la stanza. La pioggia sembra aver dato un po’ di tregua e decidiamo di andare a cenare in una pizzeria vista sul ciglio della strada principale cittadina.
Il locale si chiama Anch’io e visto il nome eravamo sicuri che la gestione fosse italiana.
Non è stato così, il titolare, Roy, ci ha raccontato di adorare la cucina italiana e il suo italiano simpatico.
La pizza buonissima ma ho esagerato con l’olio piccante e ho faticato a finirla.
Abbiamo speso quasi come in Italia 30$ a testa, ma era la nostra ultima cena prima di tornare nella capitale e allora ne valeva la pena.
Dopo cena una bella passeggiata, l’ennesima sistemazione zaino, un veloce controllo generale della stanza per non dimenticare nulla e poisprofondo in un sonno profondo.

Viva Costarica!

Ciao a tutti! Allora già deciso dove andare in vacanza? Ma come dove? Costarica tutta la vita.... Sono tornata dopo molto tempo e scoppro...