20 Novembre 2008 Ultimo
giorno a S. Josè
Sono le 7 del mattino,
risveglio nervoso, pensiero fisso, oggi si torna a casa.
Va bene, mi tiro su, mi
stiracchio un po’, doccia e alle dieci colazione.
Ho pagato il conto
dell’Hotel 57.200 colones.
La stanza la dobbiamo
lasciare alle 12.00, ma sono così gentili da farci rimanere nel salottino
dell’hotel fino alle 13.00.
Il volo per Madrid parte
alle 17.57 e alle 13.00 abbiamo prenotato un taxi per l’aereoporto. Manca
davvero poco e una volta preparati gli zaini, liberiamo la stanza come promesso.
I pensieri mi rapiscono e nella mia mente iniziano a passare veloci tutti i bei momenti di questo viaggio. Neanche la tv mi distrae neppure il meteo italiano.Sono le 13 e
il taxi ancora non si vede. Passata mezzora Ismaele decidere di chiamare il
taxista per capire cosa fosse successo e ....
Incredibile, si era
dimenticato di noi!
Anche Ismaele ci resta male e chiama subito un' altro taxi. Desolata per l'accaduto ci offre 20$ per pagare il taxi ed io rimango stupita da così tanta onestà e pprofessionalità. Inutile dire di no, vuole contribuire al pagamento e alla fine non si può proprio rifiutare.
La saluto e l'abbraccio e questa volta è davvero ora, il taxi è fuori che aspetta, direzione aeroporto.
L’autista si chiama
Riccardo e sembra essere deciso a non farci sconti sulla tratta ma 22 $ vanno bene lo stesso, anche se un po’ caro.
Ha parlato tutto il
tragitto, un ragazzo simpatico, colleziona monete e i nostri euro non li aveva mai visti. Gli ho regalato un paio di
monete e lui le ha gradite molto.
Dopo mezzora siamo in
aeroporto, salutiamo Riccardo e ci dirigiamo al check-in.
Facciamo impacchettare
i nostri zaini e paghiamo le tasse aeroportuali.
Ci aspetta il mastino
del controllo passaporti. Mi viene già da ridere.
Ci fanno togliere le
scarpe e ci controllano scrupolosamente e una volta finito,
finalmente andiamo a mangiare qualcosa.
Di nuovo Burger King ma
a prezzi elevatissimi, un menù medio 10$!
Dopo il lauto pranzo,
ci accomodiamo nell’immensa sala d’aspetto e di fronte a noi ci sono un gruppo
di musicisti folk, tutti credo sulla trentina.
Al fondo invece c’è un
altro gruppo di musicisti ma religiosi, tipo missionari.
Sembra una gara all’ultima
nota, il sacro contro il profano.
L’attesa è lunga spero
di farcela senza uccidere nessuno.
Manca un’ora
all’imbarco, tra mezzora inizieranno i controlli e spero di fare in fretta.
E’ ora, tutti in fila,
ci hanno fatto aprire i bagagli a mano ma per fortuna la maschera l’ha fatta
passare senza storie, mi incammino verso l'aereo attraverso il "tubo" e ho un nodo in gola, guardo fuori e sento che questo posto mi manca già!
Sono le 17.57, il
capitano ci informa che il volo durerà approssimativamente dieci ore e dieci
minuti. Stesse hostess stagionate, stesso aereo, solo meno scassato di quello
dell’andata.
L’aereo decolla alle
diciotto e dieci esatte.
S. Josè dall’alto è
meravigliosa, milioni di lucine che brillan, resto in silenzio e provo a distrarmi un pò. Ecco il carellino della cena,il menù prevede
pollo con verdure, purè di patate formaggino e merendina. Stesso menù
dell’andata, ora vedo se riesco a dormire un po’.
Siamo in viaggio già da
sette ore se tutto va bene, ne mancano solo più tre.
Il volo è stato
tranquillo, ma io non riesco a riposare.
Le ho provate tutte ma
niente, i sedili sono scomodi ed io sono particolarmente agitata.
In giro per i corridoi
c’è molta gente che passeggia, bevo un po’ di te caldo e
fuori nel frattempo si è fatta l’alba.
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