21 gennaio 2012

16 Novembre 2008 Monteverde - La Fortuna

16 Novembre 2008 Monteverde/ La Fortuna





Questo è il maestoso Volcan Arenal che sovrasta la città.



La sveglia suona alle 06 del mattino e  dopo il solito riordino zaini esco per fare un prelievo al bancomat nella vicina S. Elena. I cavi dell’energia elettrica sono bassissimi e s’intrecciano in modo confuso tra case e locali. Il forte vento della notte ha spazzato un po’ di nubi e l’aria è frizzante. E’ quasi ora di partire alla volta di La Fortuna, colazione da Candida, ma lei non c’era e non rispondeva nessuno.
Mi è venuto in mente che forse era nel piccolo supermercato dove l’avevo vista la prima volta e, infatti, eccola lì. Saluto entrando e la chiamo, lei vedendomi scoppia a ridere e quando gli ho detto che ero sicura di trovarla lì, ride tutto il negozio. Che splendida persona e che bella allegria si respira qui. Sostanziosa colazione tipica (4500 colones),due chiacchere e un paio di abbracci, a Candida e Gaby.
Zaini pronti, sono le 8AM, il bus ci aspetta per il nostro tour jeep-bote-jeep. Praticamnete si tratta di un viaggio che comprende il primo tratto iniziale in jeep fino all'imbarco di un battello, si attraversa il Lago Arenal e subito dopo, il terzo e ultimo tratto in jeep porta fino alla città di La Fortuna, ai piedi del maestoso Volcan Arenal!
Il nostro primo autista si chiama Aicer, meno simpatico direi, il tempo non promette nulla di buono e incomincia a piovere copiosamente.
Purtroppo il nostro primo bus ha evidenti problemi di freni e la pioggia insistente non aiuta la guida. Facciamo una sosta obbligata a Tilaran, purtroppo il bus va riparato e ci vorrà del tempo, ma ci raggiunge un nuovo mezzo con un nuovo autista.
Noi nel frattempo scendiamo e ci rifugiamo in una soda El Tropique, dove approfitto per acquistare qualche piccolo souvenir. Fuori in un praticello, ci sono un paio di mucche e qualche anatra.Tutte e tre molto magre!
Scatto un paio di foto e subito dopo arriva il nostro nuovo bus. Saliamo tutti ed io chiedo se posso stare davanti. Miguel, l’autista mi dice che per lui va bene e partiamo alla volta del Lago Arenal. Guida come un folle su di una strada molto sterrata e sotto la pioggia battente tanto che lo ribattezzo Miguel Schumacher e lui scoppia a ridere. Provo a fare due foto e a cercare di documentare l’esperienza, ma ci rinuncio anche perché sembra di fare il Rally di Tilaran.
Siamo in ritardo per la partenza del battello ma Miguel è fiducioso, sorride e dice che ce la faremo.
Dopo quarantacinque minuti di montagne russe, finalmente arriviamo all’Imbarcadero del Faro. Dopo una breve sosta in un locale sul lago, ci imbarchiamo sul battello che ci porterà dall’altra sponda del lago. La navigazione del lago è tranquilla e il panorama splendido!
Tutto intorno a noi montagne verdissime e nuvole cariche d’acqua, il contrasto di tutti questi colori insieme, tolgono il fiato! In lontananza si può ammirare il famoso Volcán Arenal, dove sulla sua vetta, albergano costantemente fitte nuvole grigiastre.





Alla guida del battello ci sono Kevin e un suo amichetto. Ha solo nove anni ma è così orgoglioso di poter guidare, tutto però sotto la supervisione attenta di Carlos e dell’aiutante Mario.



Sembra che fuori ha smesso di buttare giù acqua e ne approfitto per uscire sul ponte per ammirare meglio il panorama. Tira un po’ di vento e l’aria è freddina, ma lo spettacolo che ti si presenta davanti agli occhi ti stordisce di più.
Scatto un po’ di foto e mi godo l’aria fresca sul viso, guardo indietro e ammiro la maestosità del lago e poco più su il vulcano.
Dopo cinquanta minuti di navigazione, sbarchiamo ad Arenal.
Un nuovo bus ci attende e ci porterà fino a La Fortuna.
Il nostro autista è proprio Carlos (il capitano del battello), saliamo a bordo del bus e diciamo a Carlos di lasciarci a Cabina Las Palmas.Questo posto ci è stato raccomandato da Gaby a Monteverde. Qui funziona così se vuoi ed è divertente.In pratica se chiedi un consiglio su dove dormire e mangiare, sono tutti disponibili a mandarti da conoscenti e amici e non solo i posti sono davvero affidabili e decenti, ma riesci 
anche a risparmiare qualcosa.
Arriviamo a Las Palmas e una volta visionato le Cabina scendo a dare un’occhiata. Il prezzo è 20$ a persona per due notti e il bagno è privato.... aggiudicato!
Salutiamo Carlos e prendiamo possesso della nostra nuova camera. La struttura è recente e nel portico ci sono due sedie a dondolo. La stanza è pulita e spaziosa e i letti grandi e comodi, il bagno è in ordine e la doccia calda.
La signora che gestisce è molto gentile e ci ha persino imprestato il suo ombrello, anche perché qui piove fitto. Decidiamo di andare a fare due passi per la città di La Fortuna. Splendida, ordinata e moderna, tutto intorno ci sono numerose attività commerciali, bancarelle e una grande cattedrale, dove riconosco l’immagine di Don Bosco.
Entro nella cattedrale e rimango affascinata dalla grandissima statua di Gesù Cristo che sovrasta l’altare,  c’è una pace meravigliosa qui e tutta la chiesa è ornata di fiori splendidi e colorati. La statua della Madonna con il Bambino ha un’espressione così reale che sembra ti sorrida davvero, faccio un paio di preghierine e mi godo il silenzio dei miei pensieri, fuori spunta un po’ di sole e il cuore mi si alleggerisce.


Al centro della città c'è un giardino botanico immenso con fiori stupendi e aiuole curate con precisioneimpressionante.








La fame ci assale e durante la nostra passeggiata scorgiamo un Burger King.
Menù classico (hamburger-patatine-pepsi) 1650 colones.
C’è una galleria di negozi dentro il fast food e ovviamente scatta il giro per curiosità.
I prezzi sono un po’ alti, ma i negozi molto curati e in linea con i nostri.
Al ritorno verso la camera, scorgiamo un chiosco adibito a tour operator dove conosciamo Carole. Una ragazza gentilissima e molto disponibile, alla quale chiediamo qualche info su eventuali escursioni e lei ci propone il night tour al Volcán Arenal. Approfitto della sua disponibilità per chiederle se poteva prenotarci il bus per tornare a S. José per martedì mattina. Il bus ci costa 45$ a testa e già che c’eravamo, ci siamo fatti prenotare anche dove dormire. E’ stata gentilissima perché ha chiamato lei stessa e ci ha prenotato la notte di martedì all’Hotel Hemingway di S. José.
Ci ha detto che è economico e caratteristico e che conosce i gestori e quindi di stare tranquilli. Infatti, il costo è di 45$ a notte per due persone.Torniamo in stanza a parlare con la proprietaria riguardo alle famose Terme di Baldì.
Abbiamo deciso di prenotare tramite lei l’ingresso alle terme perché riesce a farci risparmiare un pochino.
Non vedo l’ora di andarci, l’acqua utilizzata è termale e arriva direttamente dal vulcano e le vasche all’aperto ti permettono di osservarlo mentre ti rilassi nell’acqua calda. L’ingresso costa 18$ a persona per tutto il giorno e secondo me ne varrà sicuramente la pena.
In sostanza, La Fortuna è come Pompei. Una cittadina ai piedi di un vulcano per altro ancora attivo, ma la popolazione non sembra per niente preoccupata, anzi vive in simbiosi con esso e con il clima mutevole che ne comporta. Dopo aver programmato la giornata di domani, torneremo nuovamente tra le strade della città e grazie a Dio ha smesso di piovere. Incontriamo nuovamente Carole e visto che le nuvole minacciose, sembrano aver voglia di abbandonare la vetta del vulcano, ci facciamo convincere per il famoso night tour. Ci fa un pochino di sconto e ci dice la colata lavica del vulcano vista alla sera, è davvero un’esperienza unica.
Paghiamo 5000 colones a testa e torniamo in stanza a cambiarci. Prima dell’escursione andiamo a fare cena in un locale che avevamo già notato, si chiama Soda La Parada che di turistico non ha nulla, ma è tanto tanto caratteristico.
Preferisco i posti non turistici, dove puoi trovare soprattutto abitanti del posto. Credo che se impari molte più cose e che si riesca a interagire più naturalmente con il posto che si visita.
Da fuori devo ammettere, che non dava una bella impressione, ma poi una volta seduti al tavolo, ti rendi quasi conto di quanto a volte sei talmente concentrato all’aspetto esteriore delle cose che non ti rendi conto di quanto le piccole cose e le situazioni inaspettate possono arricchirti dentro e fuori.
Il locale, dicevo, è molto spartano con un grandissimo distributore di bibite, una cucina a vista sulla sala e sospeso in aria da un’incerta mensola, un vecchio televisore acceso a tutto volume. La gente intorno è del posto, tutti intenti a mangiare e a chiacchierare tra loro.
Divoriamo la nostra cena composta di casado con pollo fritto e due cerveza a 6800 colones. barato!!( economico/conveniente).
E’ quasi ora del nostro night tour, e ci incamminiamo verso il punto del nostro appuntamento. Alle 19.30 PM il nostro autista ci aspetterà davanti al chiosco per portarci al vulcano.
Arriva il nostro taxi e scende un omone sulla cinquantina sorridente e simpatico di nome Carlos. Durante il tragitto, ci fermiamo a prendere altri turisti e per tutto il tempo Carlos ci ha raccontato della sua numerosa famiglia, di sua moglie giovanissima e delle numerose belle donne che ha incontrato nella sua vita.
Piove e spero di riuscire a vedere qualcosa. Sono curiosissima e molto emozionata e dopo una ventina di minuti, imbocchiamo una stradina sterrata e ci fermiamo in prossimità di un ponticello.
Carlos ci spiega che è una fortuna essere arrivati presto e che il punto dove siamo è uno dei migliori per osservare la colata lavica.
Tutto intorno è molto buio e davanti a noi si sente dell’acqua che scroscia, sembrerebbe una cascata, davanti a noi un muro nero che doveva essere il versante del vulcano.
Carlos sostiene che il 95% dei turisti viene a Costarica per vedere la lava che scende sul fianco del vulcano, ma solo il loro 5% ha la fortuna di vederlo.
A un certo punto, parte una piccola lingua di fuoco che rotola e si spegne subito dopo.
Dietro di noi un folto gruppetto di turisti e tra questi una signora cinese che a ogni piccola macchietta arancione lei urlava e ululava….ho filmato tutto e si sente benissimo! Mamma che ridere. Il nostro appostamento dura forse un’oretta e ho avuto la fortuna di assistere a una colata lavica! Che emozione ragazzi. Tutto intorno è buio e lo scroscio della pioggia unito al profumo della foresta  ti fa sentire la vera forza della natura.
Facciamo  parte del famoso 5%!!! Che felicità!
Missione compiuta si torna verso in taxi con Carlos soddisfatto e sorridente!
Durante il viaggio di ritorno il nostro autista burlone, grida che facciamo parte del famoso 5% e tutti ridiamo ed esultiamo.Nonostante la povertà e il disagio dei giovani, si vive bene qui, la gente che incontro ha sempre il sorriso, sono sempre disponibili ad aiutarti in qualche modo.
C’è una cosa curiosa che mi riempie il cuore di gioia.
Quando entri in un negozio o in un’attività, c’è l’usanza di salutare e di aggiungere il saluto, il come stai. Ebbene, alla domanda ola, come estas….alla risposta bien y tu? Esplode con un sorriso PURAVIDA!
La vita pura, è da quando l’ho sentito la prima volta a S. José che cerco di dare un significato a questa parola. Qui è molto usata e a dire il vero mi sono abituata a usarla anch’io. Sento che il suo significato è molto più profondo di quello che si può immaginare. 
Arrivati a destinazione, ci salutiamo e dopo la foto ricordo si torna in camera per il meritato riposo. Prima di addormentarmi, un bel pensiero mi fa sorridere, domani si andrà alle terme a rilassarci un po’, è la nostra ultima escursione e poi si tornerà a S. José.
Puravida…………

17 gennaio 2012

14 Novembre 2008 S.Elena-Monteverde


14  Novembre  2008 Manuel  Antonio/ Monteverde




Sono le 7 del mattino, il nostro taxi è arrivato. L’autista si chiama Ector. Si parte e la destinazione è Monteverde. Si trova in sostanza dalla parte opposta della Costa Rica.
Ci aspettano un po’ di ore di viaggio.
Dal finestrino, guardo per l’ultima volta l’oceano e la fantastica Playa Espadilla, un posto incantevole. Addio Manuel Antonio, ricorderò la sua gente, i suoi locali caratteristici, le sue scimmiette e poi Mario, Danilo, Haddy, Arellis e la grande gioia di vivere che mi hanno regalato.
Risaliamo la costa sull’Interamericana Route 34 passando da Quepos, Parrita, Jacò, Tàrcoles...
 Dopo quasi due ore di viaggio, ci fermiamo in una soda a Limonal di nome Lo Dos Pinos (è un po' come Sanson, Motta, Algida da noi in Italia).
Il locale è gestito da una donna molto simpatica e prosperosa.
Prendo un caffè e qualche snack spendendo 6000 colones.
Dopo una pausa di quaranta minuti, si riparte ma con bus e autista diverso. Questa volta decido di sedermi accanto all’autista, Gilbert è il suo nome ed ha uno sguardo vispo e un viso simpatico.
Solo sedendo davanti patisco meno l'auto e le curve e poi voglio approfittarne per prendere qualche appunto su strada e paesini.
La strada s’inerpica e si snoda tra salite e tornanti stretti, il tutto su un fondo stradale sconnesso e pieno di buche. Il bus traballa vertiginosamente ma Gilbert rimane tranquillo, tra una sgommata e l’altra ringrazio me stessa per essermi seduta davanti, perchè altrimenti credo che sarei stata in preda alla nausea per l'intero viaggio!
Passano circa un'ora e mezza dopo una piccola pausa foto/panorama mozzafiato, arriviamo a S. Elena.
Le montagne non sono alte, anzi, ma sono coperte da una fittissima vegetazione e le vette sono nascoste da una nebbiolina altrettanto fitta. Attraversiamo il paesino di S. Elena e subito dopo scendiamo a Monteverde. Il panorama è fantastico e l'aria è fresca e frizzante.
Il bus si ferma davanti all'hotel consigliato dai due ragazzi conosciuti al Corcovado,si chiama Vista al Golfo. La struttura è in legno e nel piccolo giardino troviamo ad attenderci una giovane ragazza di nome Gaby.
Ci sorride e ci guarda con curiosità e dopo aver chiesto un paio d’informazioni sulle eventuali escursioni, ci sistemiamo in una bella stanza spaziosa con bagno in comune.Il costo è onesto, 7$ a persona e il bagno e piccolo ma molto pulito.
Posiamo gli zaini, tappa bagno e poi via per la prima escursione. Gaby ci ha sconsigliato il Parco di Monteverde perché ci sono troppi turisti e pochi animali. Il Canopy (camminata tra passerelle di legno sospese sulle cime degli alberi) non ci ispira e costa 20 $, quindi decidiamo di fare il night tour a S. Elena. Si tratta di un'escursione notturna alla ricerca di animali e insetti che di solito escono al tramonto per cacciare. Penso già ai ragni che vedrò (dicono che i loro nidi sono a terra) e già ho la pelle d'oca! L'escursione costa 17$ e mi sembra ragionevole e poi un night tour, ancora non l'abbiamo fatto. Prenotiamo anche il Tour Jeep/Bote/Jeep 25 $ per La Fortuna e Volcán Arenal, per domani e sarà l' ultima tappa di questo meraviglioso viaggio.
Per ingannare l'attesa e portarci avanti con il lavoro, andiamo a vedere la piantagione di caffè di Don Juan. Siamo in Costarica, e dove se non qui, si può visitare una piantagione di caffè?
Sono le 14.30 locali e il piccolo bus di Don Juan passa a prendere noi e altri turisti.
Ad attenderci una guida di nome Giancarlo ci accoglie dopo aver salutato tutti, ci presenta il Sig. Don Juan in persona! Un' omino dalla corporatura minuta, sempre sorridente con capelli  bianchi e un grande cappello a tesa larga.
Dopo aver fatto la foto di rito, la visita comincia con il primo processo produttivo del caffè.Giancarlo ci spiega tutta la storia del caffè, il metodo di semina, raccolta e tutte le lavorazioni necessarie per trasformare un chicco di caffè in una bevanda così diffusa.  

Germogli di caffè


Alla fine del tour, abbiamo potuto assaggiare il vero caffè della Costarica servito con una ciotola di crema di riso.  L'espresso non è male, ma in Italia lo gradisco di più. Dopo aver svaligiato il negozio di souvenir, siamo tornati in stanza a cambiarci per il night tour. Sono le 17.30 e il bus è pronto per portarci alla nostra escursione notturna. L'autista è un omone brizzolato e non mi ricordo il suo nome, ma ci porta in un angolino di foresta e ci consegna una torcia da speleologo e ci presenta la nostra guida.
Quest’ultima, Freddie, ci spiega che è importante camminare in silenzio e che     occorre fare attenzione dove si mettono piedi e mani. Ci nfiliamo per sentieri bui e silenziosi e quasi subito si mette a piovigginare. Che sfortuna! Scattare foto con poca luce e sotto la pioggia è un’impresa. Inoltre, da quando mi ha detto che le tarantole fanno i nidi per terra, sono più concentrata su dove metto i miei piedi! La vegetazione è molto fitta e si respira aria di pioggia, in lontananza si sente “sgranocchiare” tra le palme e abbassando lo sguardo e affinando la vista, si vede una piccola colonia di Mapachi. I Mapachi sono mammiferi e più precisamente dei roditori, il loro aspetto è un po' buffo e assomigliano a piccoli canguri con il musetto da castoro.
Durante il cammino in mezzo alla foresta, a destra e sinistra ho potuto osservare e fotografare una grande varietà d’insetti tra i quali, l'insetto stecco, ragni grandi e piccoli, pelosi e non, qualcuno anche un po' velenoso!







Il tour è durato due ore e mezzo e la piaggio fitta e sottile ci ha fatto compagnia per tutto il tempo.
Si respira un’aria calda qui e il clima è caldo-umido, al nostro ritorno dal tour, siamo andati direttamente a fare cena in una soda vicino alla nostra cabina.
Il locale si chiama Soda Amistad e lì abbiamo conosciuto la Signora Candida e la sua famiglia. 

Una donnona di corporatura robusta e prosperosa, infinitamente ospitale e sorridente.
E’ la stessa donna che ho incontrato stamattina nel piccolo supermercato in cima alla strada e  praticamnete il locale è anche la sua casa, ma adibisce una stanza grande per accogliere e ristorare turisti come noi. L’ambiente è molto famigliare e ti sembra di mangiare a casa di qualche parente, lei ha un mega sorriso e sembra molto divertita nel sentirci parlare l'italiano misto ad un improvvisatissimo spagnolo! Ci dice che adora l’Italia e che il suo sogno e quello di suo marito è di andare un giorno a visitare Venezia! Anche il marito ha l’aria simpatica e si ferma anche lui a fare due parole con noi. A un certo punto sentiamo un ronzio improvviso e un secondo dopo, una mega cavalletta atterra sulla spalla dell’uomo. Mamma mia che grande! Scatto subito la foto!
Poco dopo arriva anche il figlio, penso abbia quattordici anni, anche lui di corporatura robusta ma molto più timido dei suoi genitori. Siamo stravolti e fuori si è alzato un vento micidiale, salutiamo Candida e la sua famiglia e dopo aver pagato 8000 colones ci abbracciamo, ci facciamo un paio di foto e salutando usciamo dal locale per andare finalmente a riposare un po’.        
Una volta rientrati in stanza, a turno, andiamo a fare la doccia….meno male, qui è calda! Ci ho messo un po’ a capire come usciva l’acqua dal bocchettone, ma alla fine ce l’ho fatta. Che meraviglia, finalmente un po’ di calore!
Fuori sembra essersi alzato un tornado, gli spifferi dalle finestre sembrano un concerto di fischi dal vivo, ma son davvero troppo stanca e mi addormento in un secondo.
Buonanotte Monteverde, domani si riparte per La Fortuna e avrò la fortuna di vedere il Volcan Arenal! Puravida.

Manuel Antonio Gallery


Per tutti gli appassionati del surf...puravida!!!!!!!




1 gennaio 2012

Che questo nuovo anno porti a tuttivoi speranza, felicità e....perchè no, tanta tanta puravida!!!
Felice 2012 a tutti voi dal profondo del mio cuore.
Tammy

Viva Costarica!

Ciao a tutti! Allora già deciso dove andare in vacanza? Ma come dove? Costarica tutta la vita.... Sono tornata dopo molto tempo e scoppro...