22 Novembre 2008 Torino
Eccomi qui, stordita ma felice . Sono tornata tornata da un lungo viaggio fuori e dentro me.
Sono tornata dai miei
nipotini, dalla mia adorata e amata nonnina, dal mio micione Willy, da tutti i
miei cari e tutti i miei amici.
Questo viaggio mi ha
fatto capire molte cose, mi ha fatto apprezzare
la nostalgia di persone per me importanti, ho sperimentato la paura di non
farcela e allo stesso tempo la vittoria per il traguardo raggiunto. Ho provato tristezza e
smarrimento ogni qual volta incontravo uno sguardo estraneo, ho assaggiato la
felicità nel suo stato più puro e ho provato profonda vergogna davanti a realtà
più forti e difficili della mia.
Ho raggiunto, o almeno
credo di averlo fatto, uno stato di pace talmente potente da illuminare la mia stessa anima.
Ho osservato con le
orecchie e ascoltato con gli occhi, ho imparato con molta
fatica, ad assaggiare la vita senza avidità, aspettando con pazienza e naturalezza, il momento giusto.
Ho avuto la grande
fortuna di incontrare persone splendide, custodi sconosciuti di una fonte di
vita irrinunciabile. L’umiltà!
Ne ho sentito il suono
della natura e osservato con attenzione le sue innumerevoli forme.
Ho condiviso emozioni
che il mio cuore si rifiutava di provare, ho ascoltato la voce della luna e
sono stata accarezzata dalla brezza dell’oceano. Le mie mani hanno stretto
altre mani e le mie braccia hanno ricevuto abbracci.
I miei occhi si sono
commossi spesso davanti a tanta bellezza e i sussulti della mia anima mi hanno
ricordato di essere viva e parte iportante in questo mondo.
Questo viaggio mi ha
arricchita di esperienze importanti, ho ritrovato un equilibrio ma solo dopo
averlo perduto.
Il mio patrimonio
affettivo era dato per scontato e rischiava la perdita di intensità, la vita
frenetica mi aveva distratto dalle mie vere necessità. Allontanandomi dalla comodità delle mura di casa mia, ho
ritrovato il contatto la vita che mi circonda.
Il superfluo rovina
l’esistenza delle persone, il troppo benessere altera gli equilibri della vita
reale. E' proprio vero, che " l' essenziale è invisibile agli occhi" e che si sono emozioni così forti che porterai dentro di te per tutta la vita.
In questa terra
illuminata dal sole, tutti vivono come possono e quando gli domandi come
stanno, loro ti rispondono PURAVIDA.
Non è il suono della
parola o la frequenza con la quale è pronunciata, ma l’energia che sprigiona
ogni volta che viene pronunciata.Il suono della sua frase è seguito dallo sguardo fiero e dal
sorriso disarmante che le persone del Costarica possiedono. La tua sicurezza vacilla e il cuore ha un sussulto, ti
senti quasi indegno di quel sorriso, incapace di crearne uno di eguale
intensità e il contatto spirituale diventa quasi fisico.
Eppure è una semplice
parola PURAVIDA.
Vivere con semplicità o
meglio semplicemente vivere.
Un pasto caldo un tetto
sulla testa, un lavoro onesto e una famiglia con tanti bimbi che rallegrano il
focolare domestico e allietano le giornate.
Ci si può sentire a
casa anche se lontani perché la propria casa è dove sta il cuore. Niente di più
vero. Essere umili e prendere
la vita con positività e rispetto.
Ho sperimentato
personalmente che più ti opponi alla corrente e più fai fatica.
Seguire la corrente mi
ha portato qui, non so come e perché, ma sono contenta e felice di averlo
fatto.
Mia nonna ha sempre
avuto ragione, vivere è così semplice.
Grazie Costarica,
grazie di tutto, della tua semplicità e umanità.
Non sarà più la stessa
cosa d’ora in poi, un pezzetto del mio cuore l’ho lasciato lì, tra uno scoglio
e una palma, tra un sorriso e una farfalla, tra la voglia di vivere e quella di
tornare.
PuraVida
Ora dagli tu un
significato.
Tamara
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