20 febbraio 2012
15 febbraio 2012
Un ringraziamento speciale
Il viaggio è terminato ed è ora di salutarvi, ma non è un addio ma un arrivederci e prima di salutarvi vorrei ringraziare in modo speciale una persona altrettanto speciale.
Un particolare ringraziamento va al mio caro amico Luca "Buba", fedele e instancabile paziente compagno di viaggio che mi ha acompagnata in questa avventura nel Puravida.
Colui che mi è stato vicino nei momenti difficili e che ha condiviso con me così tanta felicità.
Grazie Lu, ti voglio bene.
Tata
Un particolare ringraziamento va al mio caro amico Luca "Buba", fedele e instancabile paziente compagno di viaggio che mi ha acompagnata in questa avventura nel Puravida.
Colui che mi è stato vicino nei momenti difficili e che ha condiviso con me così tanta felicità.
Grazie Lu, ti voglio bene.
Tata
22 Novembre 2008 Torino
22 Novembre 2008 Torino
Eccomi qui, stordita ma felice . Sono tornata tornata da un lungo viaggio fuori e dentro me.
Sono tornata dai miei
nipotini, dalla mia adorata e amata nonnina, dal mio micione Willy, da tutti i
miei cari e tutti i miei amici.
Questo viaggio mi ha
fatto capire molte cose, mi ha fatto apprezzare
la nostalgia di persone per me importanti, ho sperimentato la paura di non
farcela e allo stesso tempo la vittoria per il traguardo raggiunto. Ho provato tristezza e
smarrimento ogni qual volta incontravo uno sguardo estraneo, ho assaggiato la
felicità nel suo stato più puro e ho provato profonda vergogna davanti a realtà
più forti e difficili della mia.
Ho raggiunto, o almeno
credo di averlo fatto, uno stato di pace talmente potente da illuminare la mia stessa anima.
Ho osservato con le
orecchie e ascoltato con gli occhi, ho imparato con molta
fatica, ad assaggiare la vita senza avidità, aspettando con pazienza e naturalezza, il momento giusto.
Ho avuto la grande
fortuna di incontrare persone splendide, custodi sconosciuti di una fonte di
vita irrinunciabile. L’umiltà!
Ne ho sentito il suono
della natura e osservato con attenzione le sue innumerevoli forme.
Ho condiviso emozioni
che il mio cuore si rifiutava di provare, ho ascoltato la voce della luna e
sono stata accarezzata dalla brezza dell’oceano. Le mie mani hanno stretto
altre mani e le mie braccia hanno ricevuto abbracci.
I miei occhi si sono
commossi spesso davanti a tanta bellezza e i sussulti della mia anima mi hanno
ricordato di essere viva e parte iportante in questo mondo.
Questo viaggio mi ha
arricchita di esperienze importanti, ho ritrovato un equilibrio ma solo dopo
averlo perduto.
Il mio patrimonio
affettivo era dato per scontato e rischiava la perdita di intensità, la vita
frenetica mi aveva distratto dalle mie vere necessità. Allontanandomi dalla comodità delle mura di casa mia, ho
ritrovato il contatto la vita che mi circonda.
Il superfluo rovina
l’esistenza delle persone, il troppo benessere altera gli equilibri della vita
reale. E' proprio vero, che " l' essenziale è invisibile agli occhi" e che si sono emozioni così forti che porterai dentro di te per tutta la vita.
In questa terra
illuminata dal sole, tutti vivono come possono e quando gli domandi come
stanno, loro ti rispondono PURAVIDA.
Non è il suono della
parola o la frequenza con la quale è pronunciata, ma l’energia che sprigiona
ogni volta che viene pronunciata.Il suono della sua frase è seguito dallo sguardo fiero e dal
sorriso disarmante che le persone del Costarica possiedono. La tua sicurezza vacilla e il cuore ha un sussulto, ti
senti quasi indegno di quel sorriso, incapace di crearne uno di eguale
intensità e il contatto spirituale diventa quasi fisico.
Eppure è una semplice
parola PURAVIDA.
Vivere con semplicità o
meglio semplicemente vivere.
Un pasto caldo un tetto
sulla testa, un lavoro onesto e una famiglia con tanti bimbi che rallegrano il
focolare domestico e allietano le giornate.
Ci si può sentire a
casa anche se lontani perché la propria casa è dove sta il cuore. Niente di più
vero. Essere umili e prendere
la vita con positività e rispetto.
Ho sperimentato
personalmente che più ti opponi alla corrente e più fai fatica.
Seguire la corrente mi
ha portato qui, non so come e perché, ma sono contenta e felice di averlo
fatto.
Mia nonna ha sempre
avuto ragione, vivere è così semplice.
Grazie Costarica,
grazie di tutto, della tua semplicità e umanità.
Non sarà più la stessa
cosa d’ora in poi, un pezzetto del mio cuore l’ho lasciato lì, tra uno scoglio
e una palma, tra un sorriso e una farfalla, tra la voglia di vivere e quella di
tornare.
PuraVida
Ora dagli tu un
significato.
Tamara
21 Novembre 2008 S.Josè- Madrid / Madrid- Torino
21 Novembre 2008 S.
Josè/ Madrid
Guardo fuori dal
finestrino e la luce è accecante, le stelle hanno lascito il posto al sole, il
panorama è bellissimo ed io mi sento meglio.
Siamo ancora
sull’oceano e davanti a me l’orizzonte è azzurro e posso quasi vedere la curva
del mondo.
Osservando l’ala
dell’aereo, sembra di essere fermi, tutto si muove lentamente.
Buongiorno nuovo
giorno, tra poco atterreremo a Madrid e si cambierà nuovamente l’ora. Sono
passate le 10 del mattino, ora italiana e stiamo sorvolando il Portogallo,
arriva la colazione, non ho
molta fame ma una bella tazza di te con fette biscottate ci vuole proprio.
Tra mezzora atterriamo
a Madrid, la coda in bagno è chilometrica mi metto in coda che è meglio.
Se penso che il nostro
scalo a Madrid durerà quattro ore, mi viene male.
Alle 11.20 atterriamo a
Madrid e dopo i consueti controlli alle 13.50 ci infiliamo nella metro
sotterranea che ci porterà all’imbarco per Caselle.
21 Novembre 2008 Madrid/Torino
Pranzo con panino crudo
e formaggio e una birra 7euro!
Siamo a casa e si
vede….
Dopo due passi tra le
boutique interne, il gate K ci attende.
Il nostro volo non c’è
ancora sui tabelloni e stanchi morti ci sediamo sulle panchine con la speranza
di restare svegli.Imbarco previsto per le
15.50, sono appena le 14.30.
Il gate K98 inizia ad
animarsi, imbarco imminente, il nostro aereo sembra un pullman con le ali, come
quello dell’andata. Fra tre ore i miei
piedi toccheranno suolo italiano, sono stanchissima, devo assolutamente dormire
un po’. Sono le
16.35 si sale a bordo e alle 16.50 sono nuovamente tra le nuvole.Arriva lo spuntino a base di panino con salame
e succo d’arancia.
Niente riposo, qualche
turbolenza ma sono troppo stanca per preoccuparmi.
Credo di aver dormito ma non so quanto, guardo fuori dal finestrino e vedo in lontananza delle lucine sparse qua e là. Il capitano rompe il silenzio annunciando il
sorvolo di Torino Caselle, sono le 17.45, tra mezzora atterreremo a Torino.
Le luci si avvicinano
sembra più e l’emozione mi prende all’improvviso.
Mi scendono le lacrime,
sono felice, sono a casa!
Si riaccendono le luci
dell'aereo e mi asciugo in fretta gli occhi, qui a Torino è inverno e fuori ci sarà
un’aria gelida. L’aereo atterra, un
tuffo al cuore, mi sembra di essere stata via una vita.
Scendo dall’aereo,
mi volto un istante e mi rivedo nell’attimo in cui sono partita. Ripenso alla
puravida e a quel mondo così lontano e mi chiedo se un giorno sarò così
fortunata da ritornarci.
Le luci di Torino mi
aspettano, i piedi camminano da
soli verso il posto a me più famigliare.
Sono tornata! Sono a casa..
20 Novembre 2008 Ultimo giorno a S. Josè
20 Novembre 2008 Ultimo
giorno a S. Josè
Sono le 7 del mattino,
risveglio nervoso, pensiero fisso, oggi si torna a casa.
Va bene, mi tiro su, mi
stiracchio un po’, doccia e alle dieci colazione.
Ho pagato il conto
dell’Hotel 57.200 colones.
La stanza la dobbiamo
lasciare alle 12.00, ma sono così gentili da farci rimanere nel salottino
dell’hotel fino alle 13.00.
Il volo per Madrid parte
alle 17.57 e alle 13.00 abbiamo prenotato un taxi per l’aereoporto. Manca
davvero poco e una volta preparati gli zaini, liberiamo la stanza come promesso.
I pensieri mi rapiscono e nella mia mente iniziano a passare veloci tutti i bei momenti di questo viaggio. Neanche la tv mi distrae neppure il meteo italiano.Sono le 13 e
il taxi ancora non si vede. Passata mezzora Ismaele decidere di chiamare il
taxista per capire cosa fosse successo e ....
Incredibile, si era
dimenticato di noi!
Anche Ismaele ci resta male e chiama subito un' altro taxi. Desolata per l'accaduto ci offre 20$ per pagare il taxi ed io rimango stupita da così tanta onestà e pprofessionalità. Inutile dire di no, vuole contribuire al pagamento e alla fine non si può proprio rifiutare.
La saluto e l'abbraccio e questa volta è davvero ora, il taxi è fuori che aspetta, direzione aeroporto.
L’autista si chiama
Riccardo e sembra essere deciso a non farci sconti sulla tratta ma 22 $ vanno bene lo stesso, anche se un po’ caro.
Ha parlato tutto il
tragitto, un ragazzo simpatico, colleziona monete e i nostri euro non li aveva mai visti. Gli ho regalato un paio di
monete e lui le ha gradite molto.
Dopo mezzora siamo in
aeroporto, salutiamo Riccardo e ci dirigiamo al check-in.
Facciamo impacchettare
i nostri zaini e paghiamo le tasse aeroportuali.
Ci aspetta il mastino
del controllo passaporti. Mi viene già da ridere.
Ci fanno togliere le
scarpe e ci controllano scrupolosamente e una volta finito,
finalmente andiamo a mangiare qualcosa.
Di nuovo Burger King ma
a prezzi elevatissimi, un menù medio 10$!
Dopo il lauto pranzo,
ci accomodiamo nell’immensa sala d’aspetto e di fronte a noi ci sono un gruppo
di musicisti folk, tutti credo sulla trentina.
Al fondo invece c’è un
altro gruppo di musicisti ma religiosi, tipo missionari.
Sembra una gara all’ultima
nota, il sacro contro il profano.
L’attesa è lunga spero
di farcela senza uccidere nessuno.
Manca un’ora
all’imbarco, tra mezzora inizieranno i controlli e spero di fare in fretta.
E’ ora, tutti in fila,
ci hanno fatto aprire i bagagli a mano ma per fortuna la maschera l’ha fatta
passare senza storie, mi incammino verso l'aereo attraverso il "tubo" e ho un nodo in gola, guardo fuori e sento che questo posto mi manca già!
Sono le 17.57, il
capitano ci informa che il volo durerà approssimativamente dieci ore e dieci
minuti. Stesse hostess stagionate, stesso aereo, solo meno scassato di quello
dell’andata.
L’aereo decolla alle
diciotto e dieci esatte.
S. Josè dall’alto è
meravigliosa, milioni di lucine che brillan, resto in silenzio e provo a distrarmi un pò. Ecco il carellino della cena,il menù prevede
pollo con verdure, purè di patate formaggino e merendina. Stesso menù
dell’andata, ora vedo se riesco a dormire un po’.
Siamo in viaggio già da
sette ore se tutto va bene, ne mancano solo più tre.
Il volo è stato
tranquillo, ma io non riesco a riposare.
Le ho provate tutte ma
niente, i sedili sono scomodi ed io sono particolarmente agitata.
In giro per i corridoi
c’è molta gente che passeggia, bevo un po’ di te caldo e
fuori nel frattempo si è fatta l’alba.
19 Novembre 2008 S.Josè ultima notte
19 Novembre
2008 S. José ultima notte
Stamane alle 6 AM
sveglia come un grillo!!
Do un’occhiata fuori e il cielo è grigio e
piove.Colazione veloce con caffè e due fette di pane con burro e marmellata,
la malinconia inizia a farsi sentire ma non ci voglio pensare.
Torno in stanza, e
dopo aver messo un in ordine tutte le mie cose, mi godo un po’ di tv.
I canali sono tutti stranieri, ma riesco a guardare e a comprendere un documentario che parla dell'Isola di Coco. Purtroppo le acque protette che circondano l'isola , nonostante siano protette, gli squali martello vengono cacciati senza pietà per le loro pinne da pescatori senza scrupoli.
Ho assistito a scene terribili dove, una volta tagliate le pinne, vengono rilasciati in mare a morire..
Ma io mi domando e dico.....ma la zuppa miracolosa non potete farvela con le ...BIIIIIPPPPPPPPPPPP vostre??????
Dev'essere un posto incantevole e so che è a due giorni di navigazione dalla costa sud del Costarica e per accedervi ci vogliono permessi speciali.
Nel frattempo tra uno zapping e l'altro, il mio stomaco inizia e brontolare e siccome sono le 12 pm
si torna da Rostipollo a fare un bel pranzo a base di pollo allo spiedo.
Questa volta ho provato
una buonissima l’insalata di pollo con funghi e guacamole, ovviamente
accompagnata dalla solita Imperial ghiacciata. Circa 4$ a testa se non ricordo
male, ma sono gli ultimi giorni ed io incomincio a perdere i colpi.
Eccoci nuovamente nelle strade di S.
José per andare a salutare Marianella.
Prorompente donna con spiccatissimo senso degli affari. Gestisce un negozio di
souvenir nella strada principale della capitale e non comprare qualcosa da lei è impensabile.
E’ talmente brava nel
suo lavoro che alla fine cedi per sfinimento, per carità, una persona brava e
disponibile, ma si sa, gli affari sono affari.
A un certo punto ci
chiede se avevamo sentito il terremoto ieri sera alle 23.30....
Terremoto??? Assolutamente no!
Lei scoppia a ridere e
ci dice che l’intensità del sisma è stata di 6.9!
Finisce dicendo che
forse eravamo talmente stanchi da non sentire nulla.
Dpo aver comprato gli ultimi souvenir abbraccio con un pò di magone anche lei e un bel Puravida non ce lo toglie nessuno.
Quando qui sono le
dieci di sera, in Italia sono le 5 del mattino e ora qui sono le 3 del
pomeriggio e domani a quest’ora staremo facendo le carte d’imbarco per
l’Italia.
Meno male che il
viaggio di ritorno sarà di notte, così mi addormento qui e mi risveglio a Madrid.
Salutiamo la nostra procace amica e torniamo in hotel.
Dopo un pomeriggio
passato davanti alla tv a guardare CSI e National Geographic, tutto
rigorosamente in Spagnolo, ci prepariamo per la cena.
Decidiamo di andare nel
locale consigliatoci da Kevin, Soda Creolita, dove il titolare ci confessa di
avere il desiderio, un giorno, di visitare Venezia e Firenze. Devo dire che al
momento sono le citta più gettonate dai costaricensi, gli dico che sono città
meravigliose, ma mai come questa bellissima terra. Il locale è grazioso e rimane proprio vicino al negozio delle maschere. I tavoli ben disposti e l'arredamento un pò vecchiotto ma ordinato e pulito. Ordiniamo panini con
carne, contorno di patate e due corona belle fresche.
Il conto è di 7000
colones, ritiriamo la nostra cena take away, troppo stanchi per stare in giro stasera e una volta rientrati in Hotel scambio due parole con Petronio e ne approfitto per ringraziare e salutare anche lui. Fuori, mi
accorgo che si è alzato un vento fortissimo e la temperatura è calata
molto rispetto al nostro primo arrivo. Poi penso che tra un po’ è
Natale…. e chissà perchè mi senbra tutto normale.
Cena
sostanziosa e poca tv, condiscono la mia serata e poco dopo crollo tra le
braccia di Morfeo.
14 febbraio 2012
18 Novembre 2008 La Fortuna- S. Josè
18 Novembre 2008 La Fortuna/ S. José
Stamattina era davvero
impossibile dormire un po’ di più, il cantiere si è svegliato molto presto. Poco
male, alle 8.00 PM arriva il bus che ci riporterà nella capitale.
Tutto pronto, si parte,
il nostro autista si chiama Alessandro e durante il tragitto mi dice che non è
del Costarica ma che è nato a Cuba.
La prima parte del
viaggio è stata un po’ faticosa a causa della strada piena di curve e la guida
sportivissima di Alesandro, poi la pioggia completava il quadretto.
Dopo un’ora e mezza,
facciamo mezzora di pausa in una soda piccola ai bordi della strada. Colazione
con caffè e torta di…. Non lo so ma molto buona.
Arriviamo a S. José per
le 11.30 e Alesandro ci lascia come richiesto davanti all’Hotel Hemingway Inn.
Me lo ricordo questo Hotel, ci passavamo davanti i primi giorni per
raggiungere il centro.Molto caratteristico e
il suo stile è proprio lo stesso dello scrittore di Moby Dich!
Questo posto è così incantevole che voglio dedicargli una foto gallery.
Troviamo ad accoglierci
Ismala, una ragazza sorridente dalla voce squillante che ci conferma il
prezzo di 45$ a persona per due notti.Ci accompagna nella
stanza e aprendo la porta non crediamo ai nostri occhi. E’ enorme! Due stanze
con letti enormi e tavolino con sedie.In sostanza una suite!
Chiedo se per caso c’era stato un errore di comprensione (probabile, visto la
stanchezza e lo spagnolo improvvisato) e lei con un candido sorriso mi
riconferma il prezzo!Che figata e quanto
spazio!Questa volta ci sistemiamo con calma e se vogliamo, anche con un pò di tristezza. Ultimo giorno in questo paese meraviglioso.....Scrivo un paio di cartoline e sistemo lo zaino,è già ora di pranzo e allora via per l'ultima volta tra le strade di S.Josè. Sono rimasrte le ultime cose da fare di andare in aeroporto e tra queste, tornare nel fantastico negozio di Kevin e acquistare quella splendida maschera Boruca che avevo visto una settimana fa. Kevin ha trentacinque anni ed è stato
molto disponibile al nostro primo arrivo nella capitale, un ragazzo dagli ochhi vispi e con un grande amore per il suo lavoro. Ricordo il primo giorno che nella capitale e ricordo molto bene il fascino che emanano queste maschere e il racconto dettagliato e la loro storia, infatti la tribù Buruca popola
le foreste più sperdute della Costarica e di preciso nella riserva indigena di Terraba a sud della capitale, dove
da un unico pezzo di tronco,viene intagliata una sola maschera. Sono tutti pezzi unici e nel
suo negozio ce ne sono esposte molte e di bellissime.
Kevin ci ha spiegato che lui acquista direttamente dal villaggio e una parte del ricavato va proprio alle famiglie di questi artigiani. Ogni maschera ha un suo significato e ognuna di esse ha un nome e un utilizzo specifico. Peccato che il tempo è stato poco e di non aver potuto visitare la tribù, chissà magari un giorno...
Ho acquistate due maschere
piccole,una è proprio quella della quale mi ero innamorata il primo giorno, l'altra mi ha affascinato per il suo nome. Una è un viso di indigeno contornato di orchidee e nell'altra è raffiguratoun "Diablo", una specie di guardiano. Spero mi portino un po’ di Costarica nella mia
casetta a Torino.
La mia Buruca |
El Diablo |
Salutiamo con un abbraccio
il nostro amico irlandese che ci consiglia, per la cena un localino proprio
vicino al suo negozio. Si chiama Soda Creolita, locale pulito e conveniente.
Per il momento è ancora ora di pranzo e ci dirigiamo da MacDonald’s.
Abbiamo le cartoline ma
non i francobolli e se pensavamo fosse una cosa semplice da trovare beh ci
sbagliavamo di grosso.
Abbiamo girato la
capitale in largo e in lungo e finalmente sbuchiamo davanti all’ufficio
postale!
Non sono come i nostri
sportellini, qui è un palazzo! Ho acquistato dei francobolli come ricordo e poi
chissà, magari tra qualche anno varranno una fortuna.
Per il momento, il mio
piccolo investimento mi è costato 500 colones.
Sono stanchissima,
scendo da Ismala per chiedergli un asciuga capelli ma trovo Petronio, allegro
ragazzo tuttofare che, gentilmente mi da (sotto cauzione) il mio secator de
pelo. Questa scena mi sembra di averla già vissuta…
Qui in Costarica, gli
asciuga capelli sono più rari dei diamanti…strano vero?
Doccia calda e
pomeriggio sotto le coperte, tiro fuori il naso solo per la cena take away a base di riso con gamberi in una porzione abbondante. Ora va decisamente meglio.
Appoggio la testa sul
cuscino e il sonno mi rapisce subito.
Buonanotte S. Josè.
17 Novembre 2008 La Fortuna
17 Novembre 2008 La Fortuna
Sveglia presto anche
stamattina.
In tutto la Costarica,
la gente si alza all’alba e comincia a lavorare di buona ora.
Vicino alla
stanza, infatti, c’è un piccolo cantiere e non appena sorge il sole e arrivano
le prime luci, gli operai iniziano a martellare, avvitare, tranciare,
trapanare….
Colazione in un localino piccino visto ieri durante la passeggiata con
caffè americano e un tortino al cioccolato,un po’ caruccio 4600 colones, ma
il dolce era buonissimo.
Questa città è davvero bella, giardini botanici perfetti, numerose costruzioni caratteristiche, taxi completamente rossi e il Sig. Vulcano all'orizzonte!!! Mi affretto a fare gli ultimi acquisti di souvenir e dopo un pasto
veloce al Burger King ci infiliamo su di un taxi e via, verso le tanto desiderate terme di Baldì.
Costo del taxi 4000
colones andata e ritorno, la contrattazione non è stata dura, e siccome il ritorno a piedi dopo una giornata alle terme rovinerebbe l'incanto, un pò di extra si possono accettare.
L' ingresso delle terme è
incantevole e dopo aver pagato l’ingresso e consegnato i braccialetti siamo entrati nella maestosa struttura.
Le terme sono splendide
e le vasche enormi. Peccato però per la musica disco un po’ altina. L’acqua è
caldissima e rilassarsi è un piacere.
Sembra un villaggio
acquatico, vasche idromassaggio, cascate immense altre vasche hanno acqua
Tra una vasca e l’altra
poi, partono dei sentierini con siepi e piante con fiori stupendi tra i quali
senti e vedi svolazzare piccoli uccellini e numerosi colibrì.
Alla fine di questi
sentierini, tra fontane e panchine, si arriva alla vasca più alta.
Una meraviglia, dentro
l’acqua ci sono sdrai in pietra a filo d’acqua e se non fosse per il cantiere a
cielo aperto, il panorama sarebbe mozzafiato.
Scendendo verso valle
invece, un’altra mega vasca con due scivoli.
Ho rischiato la pelle a
scender da quei cosi. Sono così ripidi che al contatto co l’acqua tra un po’ mi
polverizza il costume!
La vasca che ho gradito
di più è stata quella con il bancone del bar sommerso dall'acqua.
Comodamente seduta e
immersa nell’acqua fino alla schiena si potevano assaporare cocktail di frutta.
Un po’ troppo cari per le mie tasche e visto che il barman se ne era accorto,
gentilmente mi hanno regalato una banana.
Non so bene se voleva
dirmi qualcosa con quel dono, ma ho ringraziato e poi ho cambiato vasca.
La pioggia si alterna a
lieve brezza ed è una vera goduria immersi nell’acqua calda.
Avrei voluto
trasferirmi lì, ma dopo ben cinque ore di ammollo, ci siamo cambiati e siamo
andati verso l’uscita.
Dentro la struttura
termale, c’era un piccolo bazar di souvenir, un po’ caruccio come prezzi, ma ho
avuto il piacere di far la conoscenza di una bravissima ragazza.
Rosybel è il suo nome,
fotografa per passione, mi ha raccontato che il suo più bel soggetto da
fotografare era proprio il Sig. Volcán Arenal. Mi ha promesso che tramite MSN
mi manderà qualche scatto senza nuvole.
Spero di mantenere i
contatti con lei è stata gentilissima, come molti in questo mio fantastico viaggio.
Chiamiamo il nostro caro taxista dell’andata e ritorniamo verso la stanza. La
pioggia sembra aver dato un po’ di tregua e decidiamo di andare a cenare in una
pizzeria vista sul ciglio della strada principale cittadina.
Non è stato così, il
titolare, Roy, ci ha raccontato di adorare la cucina italiana e il suo italiano
simpatico.
La pizza buonissima ma
ho esagerato con l’olio piccante e ho faticato a finirla.
Abbiamo speso quasi
come in Italia 30$ a testa, ma era la nostra ultima cena prima di tornare nella
capitale e allora ne valeva la pena.
Dopo cena una bella
passeggiata, l’ennesima sistemazione zaino, un veloce controllo generale della
stanza per non dimenticare nulla e poisprofondo in un sonno profondo.
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19 Novembre 2008 S. José ultima notte Stamane alle 6 AM sveglia come un grillo!! Do un’occhiata fuori e il cielo è grigio e ...