29 novembre 2011

13 Novembre 2008


13  Novembre 2008 Drake/Manuel Antonio



Sono le tre o forse le quattro del mattino e sento qualcosa che mi fa svegliare e uscire dalla stanza, non è un rumore ma una sensazione fortissima.
Raggiungo la porta ed esco dalla stanza. Davanti a me uno spettacolo che mi lascia senza fiato.
Non so se sia la luna o il sole, ma una palla bianca risplende sull’oceano e la sua luce è così forte che illumina gran parte della spiaggia sottostante.
Il mare sembra calmo ma nel silenzio si sentono bene le onde che s’infrangono sulle rocce.
Se chiudi gli occhi e ti lasci guidare dal suono, quasi ti senti cullare dalle onde stesse.
Non ho mai provato una sensazione così! Mi sento rapita e in perfetta armonia con la terra.
Rimango un po’ seduta sulle panche e ammiro commossa quella splendida luce.
Tra poco sarà giorno e il sole occuperà il posto della sua amata luna. Tutto cambierà aspetto e il canto degli uccelli e il rumore della foresta occuperanno il posto dei canti dei grilli.
Mi commuovo un po’ di tanta bellezza e mi lascio dondolare ancora un po’.
Il sonno mi rapisce e dopo poche ore è mattina.
Suona nuovamente la sveglia. Sono le 5,30.
Giù dal letto e sistemati gli zaini, si va a fare colazione tutti insieme.
Ho sempre odiato gli addii, ma in questo viaggio sono talmente tanti che mi ci sto abituando. Abbraccio tutti, i ragazzi dello staff del Mirador, Javier e Katy.
 Anton e Oriol sono molto emozionati per l’escursione che stanno per fare, un abbraccio anche a loro e giù verso la spiaggia dove ci imbarchiamo per Sierpe.
Simone e Ilaria verranno a Sierpe con noi, ma poi loro torneranno a casa e noi a Manuel Antonio.
Il ritorno è stato un po’ più lungo causa rallentamento nell’organizzazione dei turisti.
Siamo in tanti e a un certo punto, ci spostano da una barca all’altra, tutto rigorosamente in mezzo al mare.
Rivedo Alex che mi saluta e mi chiede se il parco mi era piaciuto. La mia risposta? Pura vida ovviamente! Ricomincia il rodeo sulle onde e una volta rientrati nel Rio, a tutta velocità voliamo sull’acqua. Dopo un’ora e mezza siamo al molo di Sierpe. Saluto Simone e Ilaria che in seguito s’infilano su di un pick-up rosso e noi ci dirigiamo verso il nostro bus privato che ci riporterà a Manuel Antonio, passando da Domenical e su per l’Interamericana fino Quepos e in fine a destinazione.
Il nostro autista questa volta è più magrolino e di poche parole. Non ha molta voglia di parlare ma sorride quando saltello sul sedile a causa della famosa Carettera Domenical che è tutta un buco e un sobbalzo!
Una volta usciti da Sierpe, transitiamo nell’ordine da: Palmas Sud, Palmas Norte, Domenical, Quepos e infine Manuel Antonio. Dopo due ore di viaggio, siamo a Manuel Antonio e per la precisione, davanti al Costa Linda.
Questa volta, la stanza prenotata, ha il bagno in comune.
Ci costa molto meno, ben 15 $ a notte compresa la colazione. La struttura è semplice e molto ben curata. La gestisce un uomo atletico e molto curato. Credo abbia occhio e croce, non meno di quaranta anni.
Con lui lavora sua figlia Josy. Una poco più che diciottenne, ma di lei ho già parlato in precedenza.
Il mio zaino ormai è diventato cibo e abitazione per molti insetti e credo che dopo una settimana di viaggio, si sia creato al suo interno, un microclima tutto suo.
Per questo motivo, decido di fare il bucato. Costa 3000 colones e i miei calzini ma soprattutto l’asciugamano ne hanno davvero bisogno.
Indosso nuovamente il mio bikini e poi finalmente andiamo a pranzare in paese.
Il posto dove dormiremo è molto vicino all’ingresso del parco.
Pochi giorni fa, durante una passeggiata per il paese, avevamo visto una piccola soda vicino all’entrata, ma era chiusa e ci siamo chiesti se nel frattempo aveva riaperto.
Andiamo a vedere e con piacere, costatiamo che è aperta.
Piccola ma accogliente, molto pulita e con musica all’aperto.
Ci accoglie un uomo dall’aspetto curato e serio , si chiama Mario, è molto professionale ed educato e quando ha capito che eravamo italiani si è fermato a fare un po’ di conversazione con noi.
Cosa si mangia?
Ceniamo con casado con pollo e verdura, una bella birra Imperial e tutto per 3800 colones a testa.
Né caro né economico, visto il servizio e i piatti abbondanti, rimango pienamente soddisfatta!
Passiamo a trovare il nostro amico italiano alla sua gelateria. Jerry è contento di vederci e noi gli raccontiamo un pezzo del nostro viaggio al parco del Corcovado.
Andiamo in spiaggia, tanto Jerry lo vedremo poi stasera.
Contrattiamo un po’ con un ragazzo della spiaggia e per 3000 colones affittiamo due sdrai per concederci, almeno oggi, un po’ di riposo da spiaggia. Oggi solo sole e mare finalmente!
Il tramonto sull’oceano è spettacolare, ma si alza un po’ di brezza e inizia a piovigginare.
Tanto siamo belli cotti ed è ora di una bella doccia.
Una volta tornati in stanza, noto con stupore che il famoso bagno in comune è pulitissimo. I muri sono ricoperti di splendidi mosaici colorati e le docce hanno delle tende molto graziose.
L’acqua purtroppo non è calda e in un lampo sono già dentro l’ accappatoio.


Il sole ha asciugati i miei scarponcini ,il gestore me li ha lanciati sul tetto al sole e alla fine della giornata li ho ritrovati vicino alla stanza insieme al bucato fresco e profumato.
Che meraviglia calze pulite e scarpe asciuttee domani mi aspetta un’altra escursione e devo essere in forma e attrezzata. Dopo la doccia sono stravolta e crolliamo in un sonno profondo fino il mattino.

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