30 ottobre 2011

09 Novembre 2008

09  Novembre  2008 Manuel Antonio



Risveglio facile, colazione super e alle 7.30 arriva il nostro pulmino. Un saluto ai proprietari dell’hotel e si sale a bordo destinazione Manuel Antonio. L’autista del bus è belloccio, sulla quarantina, sguardo duro ma secondo me con il cuore tenero. Il suo nome? Erminio.
Circa a metà strada, facciamo una sosta pipì/souvenir in una classica “soda” a bordo strada con mille cose appese fuori dove ne approfitto per chiedere a Erminio un paio d’informazioni sul parco di Manuel Antonio e su eventuali cabinas economiche dove dormire. Il mio spagnolo è imbarazzante ma lui è molto gentile e mi dice che domani il parco sarà chiuso e che cabina Ramirez è il posto meno caro ma anche meno bello di tutto Manuel Antonio! Puravida ragazzi…puravida.
Si ritorna a bordo e dopo una mezz’oretta, davanti a noi un grande ponte e in lontananza altri bus turistici fermi a bordo strada.
L’autista ci spiega che sotto il ponte passa un grande Rio e che sulle sue sponde si possono ammirare dei gigantisti coccodrilli.
Ci chiede se vogliamo scendere a fare due foto ed io, ovviamente, ero già scesa!
Bisogna camminare stretti e a fila indiana perché il ponte è molto trafficato e le macchine sfrecciano velocissime.A metà ponte, guardo sotto e vedo, tranquillamente accucciati, almeno sette coccodrilli giganteschi,uno ha la bocca aperta e credo che dentro ci stia comodamente un uomo sdraiato.
 Risalgo sul bus e via verso Manuel Antonio. Niente più soste, ma dal mio finestrino mi godo il paesaggio. dopo un paio d'ore di viaggio, intravedo l’oceano e capisco che manca poco all'arrivo! Come faccio a saperlo? Lo so perchè Manuel Antonio è sull' Oceano Atlantico dalla costa opposta a quella del Tortughero. Dicono sia la "baia dei surfisti"......non vedo l'ora!
Il viaggio dura circa tre ore e mezzo. Sono le 11,30 e il bus ci lascia davanti alla Cabina Ramirez. Ciao Erminio, grazie e puravida.
Il mio sguardo è fisso su quel tetto di foglie e sull’insegna che dice, “AMA TODO NO ODIA NADA”. La mia prima impressione? Caratteristico! La seconda? Scappiamo!Scendiamo verso quella che dovrebbe essere la reception e lì incontriamo un signore (credo il Sig. Ramirez) e una donna formosa che credo sia la cuoca.Ci guardano entrambe con un gran punto interrogativo sulla faccia.Ebbene, con un sorriso enigmatico, ci spiega che non ha nessuna prenotazione da S. José a nostro nome. Puravida!Dopo una breve ma intensa trattativa, ci offre per soli 40$ una stanza con quattro posti letto e senza aria condizionata.Vediamo la stanza, "caratteristica " e spartana, il pezzo 
forte? La doccia!!
La stanza non sarà 5 stelle ma va bene, affare fatto. Quel tesoro di signore però, forse si è dimenticato di dirci che la doccia (un tubo che sporge dal muro) è fredda!
Ormai siamo abbastanza temprati, due risate e via. Il malumore ci passa una volta vista la spiaggia.
Che spettacolo, l’oceano!Ci sono onde alte che si infrangono sul bagno asciuga e non c'è tanta gente.Tutto intorno, palme e sabbia finissima!
Come tanto sperato, ecco i surfisti e la distanza tra noi e la puravida è sempre più breve!
C’è un chioschetto sulla spiaggia e decidiamo di ordinare qualcosa da mettere sotto i denti.
Pranziamo con il piatto tipico locale (sempre casado) a base di pollo e verdure accompagnato da una bella Imperial ghiacciata alla modica cifra di 6 dollari a testa.
Molto caro direi ma la spiaggia è davvero troppo bella.
Si torna in “stanza”, bikini e via di nuovo verso la playa.
L’acqua è tiepida e la spiaggia è immensa e poco affollata, nonostante sia domenica.
Il clima è umido e ventilato e il sole è caldo ma non lo senti tanto sulla pelle.
Una bella passeggiata è quello che ci vuole per abituarsi al nuovo clima.
In lontananza, un gruppo di persone è fermo a osservare qualcosa sulla riva della spiaggia.
Li raggiungiamo, ho pensato fosse qualche animale trasportato dalla corrente, ma mi sbagliavo.
Era il cadavere di un uomo!
La gente gli stava vicino come nulla fosse e dei bambini scherzavano tra loro facendo cenni di orrore con le mani.
Arriva la polizia e noi passiamo al largo e continuiamo la nostra passeggiata fino agli scogli.
Più la spiaggia si fa isolata e più le persone che la frequentano cambiano aspetto.
Forse mi sono fatta un po’ condizionare da quello che ho visto, ma, meglio tornare indietro.
Decido di fare un bagno ma le onde sono altissime e la risacca a riva è talmente forte che rischio di uscire dall’acqua senza costume.
Nel pub di fronte alla spiaggia, facciamo due chiacchiere con un ragazzo spagnolo di Barcellona che ora lavora lì dopo avergli raccontato l'avventura della spiaggia ci racconta che lì è normale sentire e vedere certe cose, infatti al largo ci sono i “pirati”, delinquenti che attaccano le barche dei pescatori e le derubano. Qualche volta però ci scappa il morto.
In paese non si parla d’altro, secondo alcune indiscrezioni, l’uomo ritrovato sulla spiaggia era morto da un paio di giorni e la corrente lo aveva poi lasciato a riva.
Torniamo in stanza e lì incontriamo Douglas, il gestore della cabina e gli raccontiamo subito quello che avevamo visto. Lui ci dice che i morti sono due, uno bianco e uno nero.
Pazzesco! Decidiamo che forse la pesca d’altura non lo andiamo a fare.
Dopo una bella doccia fredda, torniamo in paese e tra una bancarella e l’altra, passiamo davanti a vari ristoranti ma uno solo ci ispira come posto e prezzi, si chiama Rio de Mar.
Tavoli con vista mare e in sottofondo musica soft di Sade.
Molto grazioso, cena con totani fritti e contorno di broccoli, carote e purè di patate accompagnati da una cerveza servita a lume di candela servita dalla Signora Sara spendendo  28 dollari in tutto.
A un certo punto, vedo dietro al nostro tavolo, un ragazzo giapponese che stamattina ha fatto il viaggio in bus con noi.
Si chiama Taka, ragazzo educato e umile, ci saluta con un sorriso e ci raggiunge.
Passiamo la serata insieme e conosciamo un italiano che ha aperto una gelateria lì a Manuel Antonio. Il gelataio Jerry!! A un certo punto Taka vede una ragazza cinese e mi fa capire che gli interessa ma mi spiega che è troppo timido perché si avvicinino.
Io gli sorrido e cerco di fargli capire che è un bel ragazzo e che se si avvicina con un sorriso, non può fallire! Ascolta il mio consiglio e lei, secondo me, è pure interessata.
Si è fatto tardi, sono distrutta, salutiamo tutti e andiamo a dormire, domani parco chiuso = spiaggia e mare todo el dia!!!!!!!!!! puravida
Veranda con vista oceano e foresta
Serratura di sicurezza
                                                                                                                                                                                                                 

                   

                                                                                                        




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