4 novembre 2008

Quattro Novembre 2008



Il viaggio comincia all’alba.

L’aereo per Madrid parte alle 8:15 e sembra un bus con le ali…
Il volo dura poco meno di due ore e alle 10:00 atterriamo all’ aeroporto di Madrid. L'aeroporto è immenso, non ci sono mai stata e rimango meravigliata quando scopro che al suo interno c'è persino una metropolitana che porta ai vari gates di partenza.
Leggo sui pannelli delle partenze, a che ora è prevista la partenza per S. Josè e
l’imbarco è previsto per le 11.30 e poiché sono le 10.40, cerco qualcosa da mangiare.
Si respira un’aria diversa qui a Madrid, sarà che non sono abituata a sentire parlare lo spagnolo e soprattutto parlato così veloce.
Arrivata alla cassa del negozio, la signora mi dice qualcosa, non capisco sorrido a mia volta come un’ebete, pago ed esco salutando con un ASTA LUEGO!
Corretto o no quel che conta è l’educazione…no?
Mezzora dopo sono sull'enorme aereo che ci porterà in Costarica!
I passeggeri sono in prevalenza costaricensi e “ablanos todos  spagnol”!
A bordo c’è così borbottio che neanche se mi concentro, riesco a comprendere più di una parola di quello che dicono. Dopo aver guardato dove si trovava il mio posto, mi siedo e inizio a osservare l’aereo. Oddio, me lo immaginavo meno scassato, ma fa niente, la mia mente sta viaggiando ai 1000 all'ora!
Il mio posto è vicino al finestrino e la delusione iniziale mi passa non appena abbiamo incominciato a sorvolare l’oceano. Uno vero spettacolo,mai visto tanto splendore! Dal mio finestrino vedo l’enorme ala dell’aereo che sovrasta una distesa immensa fatta di nuvole di cotone appoggiate su una tavola azzurra. Da qui non si riesce a distinguere il cielo dal mare. Che meraviglia ragazzi! 
Muoio di fame (di nuovo)e le assistenti di volo (un po’ stagionate direi)  servono il pranzo o qualcosa che ci assomiglia.
Fuori dall’oblò la luce è talmente forte che sono costretta a tirare giù la tendina, vorrei tanto riuscire a dormire ma credo di essere ancora troppo emozionata per farlo. Sono le 19.30 ora italiana e, anche se ormai il mio fisico inizia a dare i primi segni di cedimento, preferisco stare sveglia piuttosto che sorbirmi un ennesimo film.
Nella fila centrale alla mia destra, c’è una coppia che avrà più o meno settanta anni, lui è decimo bicchierino di whiskey allungato con acqua, lei è già al terzo succo di pomodoro e gin,( Bloodymary se non ricordo male).
Insomma, sembra di essere ad una festa di qualcuno o al cinema, solo che siamo tutti a 15000 metri di altezza!Siccome è il mio primo viaggio oltre oceano,sta andando abbastanza bene, unico fastidio che avverto, (oltre l’incessante bisogno di andare in bagno), è il terribile bruciore agli occhi con dolore alle ciglia. Ho provato a specchiarmi in bagno e sembro una barbona!
A proposito dei bagni, sono davvero piccoli! La prima volta che ho tirato l’acqua, mi sono spaventata e ho avuto paura di essere risucchiata insieme alla cartaigienica!!
Va tutto bene e visto tutte le volte che ci vado, siamo diventati amici e non mi fa più paura.
Turbolenza in corso... che figata, tutti i passeggeri tornano al loro posto e si sente ovunque il “click” delle cinture di sicurezza che si agganciano.
Guardo nuovamente fuori dal finestrino e l’oceano non c’è più, solo nuvole bianche e qua e là qualche pezzettino di blu. So con sicurezza che al nostro arrivo troverò pioggia forte e temperatura massima di 19° con umidità del 96% fino a sabato prossimo, almeno questo dice il monitor davanti a me...
La coppia settantenne a fianco a me è ufficialmente ubriaca, lui ammicca sorrisini e destra e sinistra, lei fa avanti e indietro per riportare i bicchieri vuoti all’hostess.

Guardo le nuvole e sulle nuvole altre nuvole.

 
Nonostante la stanchezza ancora niente sonno e quindi decido di curiosare un po' sulla mia guida e subito la mia attenzione è attirata da quella parola che mi ha portato su questo aereo. Pura Vida , una frase curiosa, sulla guida dice che si tratta di un intercalare molto diffuso nella popolazione ma chissà cosa significa veramente, non vedo l'ora di scoprirlo.
L’arrivo è previsto tra quarantacinque minuti e il comandante  dice che a terra ci sono ventuno gradi! Questa volta l’ho capito!
Voglio scendere!!
L’atterraggio è stato diciamo….istantaneo, siamo usciti dalle nuvole e taac!! Siamo atterrati in qualche secondo e ci siamo spaventati tutti.
Alle 17,50 ora locale, tocchiamo il suolo all’aeroporto di S. Josè………. siamo arrivati evviva!! Dimenticavo....il fuso orario qui è di -6 ore rispetto l' Italia e  praticamente posso affermare di essere atterrata indietro nel tempo!!
Le mie gambe, in un primo momento, si rifiutano di camminare ma dopo qualche saltello riprendo il loro controllo. Seguo un serpentone di gente fino ad arrivare in un percorso guidato da transenne, davanti ad un’immensa fila di persone che aspettavano il timbro sul passaporto.
Che meraviglia il mio primo timbro sul mio immacolato passaporto.
Fuori il caldo e l'umidità ti danno il benvenuto e tutto intorno ci sono taxi che corrono frenetici con gruppi di turisti che aspettano in tutti gli angoli. In tutto questo caos cittadino, sento urla di animali e solo in un secondo momento riesco a capire che sono pappagalli! Tantissimi su piante e cornicioni e gridano come matti!!
Che spettacolo ragazzi, sono in Costarica e ancora non ci credo.
Il mio sogno ad occhi aperti è interrotto da un taxista che si offre i suoi servizi, sono stravolta, ma la contrattazione è però d'obbligo, quindi dopo venticinque minuti di guida spericolata e 23 $ in meno, raggiungiamo il Tennis Club nella zona Sabana. La capitale è divisa in quartieri e la Sabana è il quartiere più vicino al centro di S. Josè. 
A riceverci, troviamo un ragazzone di nome Carlos, che ci mostra la camera e ci da due dritte per raggiungere il centro una volta sistemati.
La stanchezza fa rimandare a domani ogni possibile valutazione e pensiero siccome il tramonto è già qui e per motivi di sicurezza ( consigli di Carlos) e di stanchezza immensa, rimandiamo la  passeggiata a domani che forse è meglio.

1 commento:

  1. Mi è sembrato di rivivere il mio volo verso l'Argentina di qualche anno fa. Le hostess erano stagionate e il fatto sulla nostalgia è verissimo. Per non parlare dei pappagalli... dappertutto.
    Ah che bello, sogno ad occhi aperti! Torno per il seguito eh! :)

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